
Proprio nelle stesse ore in cui il Governo sta escludendo qualunque ipotesi di rifinanziamento o proroga del Superbonus in condominio, e mentre la partita sulla cessione del credito scalda sempre più gli animi all’interno dell’Esecutivo, e tra questo e le parti sociali, l’Agenzia delle Entrate emana la nuova Circolare 23 E avente ad oggetto proprio l’agevolazione fiscale al 110%.
Superbonus in condominio: quale futuro?
Fiaccato da continue, incessanti, modifiche. Abusato da frodatori seriali. E ora, prossimo ad essere abbandonato, dopo aver sedotto condòmini e amministratori (ricordiamo che la metà degli investimenti agevolati dalla misura, afferisce proprio al comparto condominiale).
Quella del Superbonus in condominio – ma non solo in condominio – è una parabola discendente, che sta assumendo i contorni di una caduta libera.
Il danno maggiore, in prima battuta, rischiano di patirlo (in verità lo stanno già patendo) le imprese del settore delle costruzioni. Non a caso, è quanto hanno rimarcato il presidente e il segretario generale di CNA, Dario Costantini e Sergio Silvestrini, nell’incontro del 28 giugno con il ministro dell’Economia Daniele Franco.

Come denunciato dai vertici della Confederazione, “decine di migliaia di imprese della filiera delle costruzioni sono in enorme difficoltà non riuscendo a cedere i crediti d’imposta legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili a causa del congelamento del mercato”.+
Il nodo della cessione dei crediti
Ampliare la platea dei potenziali cessionari dei crediti fiscali. Questo il nodo principale, ma anche l’unico, ultimo, spiraglio per salvare quantomeno i lavori già in corso, evitando di far finire sul lastrico le aziende, e di lasciare i condòmini in braghe di tela a metà del guado.
La strada è stretta, anche perché disseminata dei paletti delle misure antifrode. Ma urge liberare i crediti parcheggiati nei cassetti fiscali delle imprese.
Da qui l’ipotesi – ancora dibattuta, in verità – di sfruttare la conversione in legge del Dl 50/2022 (cosiddetto decreto Aiuti) per estendere la cessione del credito da parte delle banche a Pmi e professionisti con partita Iva, a prescindere da dimensioni e fatturato (in realtà il limite minimo potrebbe essere quello dei 50mila euro).
La circolare dell’Agenzia delle Entrate
Se il futuro remoto del Superbonus in condominio pare già segnato, e se quello prossimo è quantomeno oscuro, non è che il suo presente sia molto più chiaro, complice un passato recente caratterizzato da innumerevoli cambi di rotta.
Anche per questa ragione, il 23 giugno l’Agenzia delle Entrate ha deciso di riassumere tutte le condizioni di accesso e fruizione del Bonus 110% nella circolare 23/E, aggiornando la disciplina alle modifiche sopraggiunte nei primi mesi dell’anno, fino a quelle apportate dal Dl Aiuti 50/2022 dello scorso 18 maggio.
Paradossalmente, del bailamme di una materia progressivamente complicatasi, è rimasta vittima la stessa Agenzia, con un refuso sulle scadenze dell’agevolazione per i lavori sulle villette unifamiliari. Errore immediatamente corretto nella seconda versione della circolare.
Per fare chiarezza, riportiamo, dunque, di seguito il prospetto diffuso dalle Entrate tramite il suo canale ufficiale, FiscoOggi, e inerente appunto i termini di fruizioni del Superbonus in condominio e negli altri contesti:
