
Malgrado la stagione termica 2021/2022 sia giunta al termine, il riscaldamento in condominio continua ad essere un tema di grande attualità per gli amministratori, complici l’aumento delle tariffe energetiche e gli obblighi normativi scattati a inizio anno.
Del caro bollette – con i suoi riflessi sul conguaglio del riscaldamento in condominio – abbiamo parlato diffusamente nel webinar del 14 aprile, in cui si è discusso anche delle strategie per prevenire e contrastare la morosità e delle nuove incombenze relative alla trasmissione periodica ai condòmini dei dati di consumo energetico.
Di seguito, riportiamo invece alcune delle domande poste più frequentemente dagli amministratori di condominio, e le risposte fornite da ANCCA, Associazione nazionale per la contabilizzazione del calore e dell’acqua.
1. La ripartizione dei costi del riscaldamento in condominio
D. Perché i costi di riscaldamento sono più alti rispetto all’anno precedente, anche se i valori di lettura sono stati significativamente più bassi?
R. I valori di lettura di un ripartitore di calore non sempre forniscono informazioni sui costi di riscaldamento effettivi sostenuti. Nel caso dei sistemi di riscaldamento centralizzato, la fatturazione è suddivisa tra i costi di base dell’impianto di riscaldamento in tutto l’edificio e i costi di consumo individuale. Parte dei costi di riscaldamento sono riconducibili esclusivamente al fatto che l’impianto di riscaldamento è in funzione. Sorgono anche quando nessuno si riscalda. I costi di riscaldamento possono essere più elevati rispetto all’anno precedente, poiché i costi energetici potrebbero essere aumentati (come effettivamente avvenuto quest’anno) o perché sono state effettuate riparazioni durante questa stagione di riscaldamento. Quindi i costi di riscaldamento delle singole parti aumentano, anche se le loro letture sono state inferiori rispetto all’anno precedente.
D. Contestualmente alla lettura si possono quantificare i costi da sostenere?
R. Nel momento della lettura di qualsiasi tipo di strumento NON è possibile avere informazioni utili per determinare il totale dei costi. Per quello che riguarda la contabilizzazione dei costi di riscaldamento e dell’acqua occorrono ulteriori dati tecnici indispensabili al fine della ripartizione, quali i costi del combustibile, dell’acqua e la valutazione dei dati di lettura di tutti gli utenti. Per questo motivo, i letturisti non sono in grado di rilasciare alcuna informazione sull’esito del conteggio finale.
2. Valvole termostatiche e ripartitori di calore
D. Spesso i condòmini mi chiedono come mai se la valvola è impostata sulla posizione 3 non raggiungono comunque la temperatura di 20°C. Qual è la risposta corretta?
R. La gradazione della valvola non corrisponde a valori di temperatura univoci e definibili a priori. In ogni appartamento la valvola sarà da impostare sulla base delle condizioni richieste dal singolo appartamento, quindi è possibile che in alcuni casi i 20° siano raggiungibili impostando la valvola sulla posizione 2 piuttosto che 4.
D. Un’altra domanda posta frequentemente dai condòmini è questa: “dato che è la valvola termostatica a regolare il calore del mio appartamento, perché devo far installare i ripartitori?“
R. Se la valvola permette di mantenere nel locale la temperatura stabilita, è il ripartitore, con i suoi due sensori, a rilevare la temperatura della superficie del radiatore e dell’ambiente circostante, a memorizzare i dati e a permettere la misurazione dei consumi di calore.
3. Riscaldamento in condominio: la trasmissione dei dati di consumo
D. L’obbligo della fornitura dei dati di consumo con frequenza mensile, in che cosa consiste?
R. Dal 1 gennaio 2022 a ogni singolo utente nel condominio devono essere forniti mensilmente i relativi dati di consumo. Si tratta o delle unità rilevate dai ripartitori (quelli montati su ogni singolo radiatore) oppure dei consumi rilevati dai contatori di calore. Lo stesso vale eventualmente anche per i contatori d’acqua per l’acqua calda sanitaria centralizzata.
D. Basta che questi consumi siano visualizzabili, per esempio, su un portale online?
R. No. Ogni qualvolta i dati di consumo vengono aggiornati, per esempio su un portale internet, l’utente deve essere direttamente e attivamente avvertito sull’avvenuto aggiornamento. Quindi non basta la semplice messa a disposizione dei dati.
D. L’assemblea di un condominio può decidere di rinunciare alla comunicazione dei consumi mensili?
R. No. La ragione dell’obbligo che ogni utente riceva i suoi consumi mensilmente si basa sul fatto che si ritiene che esista una forte potenzialità di risparmio energetico se il consumatore è consapevole dei suoi consumi. Quindi, è una chiara previsione di legge non derogabile.
Riscaldamento in condominio: il vademecum di Ancca per amministratori e condòmini
Per aiutare gli amministratori a far fronte alle sempre più frequenti domande dei condòmini in materia di riscaldamento in condominio, l’Ancca ha messo a punto un vademecum contenente:
- alcuni semplici consigli per abbattere i consumi di riscaldamento e acqua calda sanitaria, così da ridurre l’impatto delle bollette
- i doveri dell’amministratore e i diritti dei condòmini in materia di comunicazione mensile dei dati di consumo energetico
Ecco il vademecum di ANCCA, che può essere scaricato e inviato o consegnato ai condòmini.